Acquisizioni: nel 2017 continuerà il “grande freddo”

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Con soli 36 accordi del valore complessivo di 5,4 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre del 2016, lo scorso anno si è chiuso come uno dei periodi di maggior stallo per le M&A nel settore farmaceutico. Il risultato peggiore dal 2012. A determinare la battuta d’arresto sono state sicuramente le elezioni presidenziali negli USA, ma il momento di crisi non sembra essere passato e, secondo gli analisti, l’incertezza continuerà a pesare sul volume degli accordi. A fotografare la situazione è stato un rapporto di Evaluate. L’acquisizione di Baxalta da parte di Shire, per 32 miliardi di dollari, e l’acquisto di Medivation da parte di Pfizer, per 14 miliardi di dollari, sono stati gli affari più importanti conclusi nel 2016. Per il resto non ci sono stati grandi operazioni e questo soprattutto per le criticità su prezzo dei farmaci, assicurazioni e aliquote fiscali, legate al risultato elettorale. Con l’inaspettata elezione di Donald Trump, poi, le azioni del settore farmaceutico sono inizialmente aumentate, per mostrare in seguito una flessione nell’entusiasmo degli investitori. Come fa notare la stessa Evaluate, però, è difficile capire se l’impatto di Trump sarà positivo o negativo. Gli analisti sono certi che la percezione di Trump delle aziende farmaceutiche continuerà ad avere una grande influenza sugli investitori. Mentre l’idea del neo-presidente di alleggerire la pressione fiscale sul rimpatrio di capitali dall’estero potrebbe dare una scossa alle operazioni di Fusioni & Acquisizioni.

 

 

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